“I nostri non sono percorsi di serie b”

In Italia solo alla Federico II c’è un polo dedicato (Scampia) alle Professioni Sanitarie

Ancelle di nessuno. Le Professioni Sanitarie “hanno piena autonomia” e quelle incardinate nella Federico II “sono le uniche in Italia ad avere un polo dedicato (Scampia, n.d.r)”. La prof.ssa Teresa Rea, delegata all’orientamento per l’area, vuole che il concetto sia chiaro. E guarda al futuro: “i cambiamenti in atto, soprattutto nel servizio sanitario, stanno spingendo i professionisti che formiamo fuori dagli ospedali e sempre più a stretto contatto con il cittadino, dentro le case; oltretutto anche noi facciamo ricerca, lavoro intellettuale. I nostri non sono percorsi di serie b”.
Come noto, le matricole hanno l’opportunità di scegliere tra ben 16 Corsi di Laurea Triennali diversi, regolati da un test di ingresso che si svolgerà il 5 settembre. Se è vero che “tutte le professioni si occupano della salute, alcune svolgono un’attività assistenziale che ruota attorno al contatto diretto con il paziente, altre alla diagnostica, al lavoro di laboratorio, non a caso si parla di tecnici”. Certamente tra le più note e inflazionate ci sono Infermieristica, Fisioterapia, Ostetricia, Logopedia, che secondo Rea custodiscono “grandi potenzialità ancora non del tutto espresse perché non valorizzate a dovere”.
Ma se ne possono citare tante altre, parimenti importanti: “penso a Tecniche della Prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro, deputato alla vigilanza. In un momento come questo, dove le morti sul lavoro sono sempre più frequenti, questi professionisti diventano indispensabili, tanto nel pubblico che nel privato, per il quale si può svolgere attività di consulenza”. In tutti i casi, il punto forte di Professioni sanitarie è che si tratta di Triennali abilitanti “immediatamente spendibili nel mondo del lavoro, a seconda dello specifico profilo”.
Dal punto di vista didattico, la struttura del primo anno è simile per tutti i Corsi: “Nei primi dodici mesi si studiano discipline di base come Fisica, Statistica, Biologia, Anatomia”. La vera peculiarità resta il tirocinio. “Tutte le Triennali prevedono 60 cfu, ovvero 1500 ore, di attività pratica con il supporto e la supervisione di tutori appositamente formati”. L’unica eccezione è rappresentata da Infermieristica, Infermieristica pediatrica e Ostetricia, che, al fine di consentire “la circolazione di questi professionisti nella comunità europea, di ore di tirocinio ne prevedono 1800”.
Quale che sia la scelta del percorso, la sede di riferimento è la struttura di Scampia, inaugurata solo a ottobre 2022. Un vero fiore all’occhiello che “piace moltissimo agli studenti; sono stati superati anche i timori iniziali sui mezzi di trasporto”. Un polo che certamente deve ancora dare il meglio di sé – “è in corso l’allestimento di laboratori, biblioteche e altre strutture” – ma ha un forte valore simbolico per le Professioni e il loro peso specifico nel settore sanitario e della cura.
In chiusura, Rea consiglia di “farsi guidare dalla passione e di prepararsi bene per il test, i cui quiz sono tesi a valutare conoscenze logico-matematiche, inglese e di quelle scientifiche come ad esempio chimica, fisica”. Poi anticipa: “Siamo in un momento di mutamenti epocali e non a caso stiamo lavorando alla revisione degli ordinamenti. L’intenzione è quella di dare ancora più competenze e conoscenze ai professionisti sanitari così da aprir loro ulteriori – e nuove – prospettive di lavoro”.
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Guida Universitaria – Pagina 38

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