Spegnere ogni rumore e concentrarsi per non disperdere energie mentali. Questo il segreto per arrivare preparati al 5 settembre, data colorata di rosso sul calendario di aspiranti infermieri, dietisti, logopedisti, tecnici radiologi e via discorrendo. È il giorno del test d’ingresso per Professioni sanitarie e bisogna esercitarsi al meglio; magari sfruttando i consigli del prof. Remigio Sciarra, docente scolastico e universitario, che di studenti ne ha preparati a iosa.
Il primo suggerimento è sugli argomenti di Matematica da approfondire: “Sicuramente equazione e disequazioni, che rappresentano la base di molti problemi e quesiti che riguardano questa materia. Potremmo dire che le domande sono molto simili a quelle che si incontrano nei test per Medicina: in sostanza coprono tutto il programma di matematica di un liceo scientifico arrivando fino al dominio di una funzione e tutte le relative proprietà – cos’è una funzione, parità, disparità. Sono esclusi invece i calcoli di derivate, limiti e integrali”.
Sulla Logica ormai il docente non riscontra più grossi problemi: “i ragazzi di oggi, essendo nativi digitali, sono molto più svelti nei sillogismi; agli inizi invece avevo bisogno di rappresentare premesse e conclusione tramite i diagrammi di Eulero Venn”. Lo stesso discorso non vale per Fisica, che nelle scuole sarebbe trattata “quasi come la storia ma, con tutto il rispetto, non è l’approccio giusto”. Detto altrimenti: “i ragazzi non sanno applicare le leggi fisiche negli esercizi, nonostante i calcoli siano molto meno rispetto agli esercizi di matematica. E non avendo manualità diventa difficile per loro anche fare un cambio di dimensioni fisiche, un cambio di unità di misura”.
Ma al netto delle singole materie e degli ostacoli che ognuna di queste lascia peculiarmente lungo il cammino di studentesse e studenti, Sciarra consiglia: “allenarsi molto cercando di restare concentrati più a lungo possibile, spegnendo tutto intorno; perché spesso accade che i ragazzi, arrivati a metà o trequarti di test, inizino ad accusare la stanchezza. Cosa che a sua volta genera ansia per il tempo che scorre. E quindi bisogna fare in modo di arrivare con un’energia tale per non diventare preda di quest’apnea”.
Quindi non si può prescindere dal fare “tante simulazioni a casa tenendo il cellulare spento – che resta una fonte di distrazione”. Gli ultimi due suggerimenti sono sulle operazioni di calcolo. “Suggerisco di farne tante a mano, non essendo consentito l’utilizzo di strumenti durante la prova, e pure perché noto che ci sono difficoltà a svolgere le divisioni a due cifre, le moltiplicazioni lunghe”. Infine: “approfittare di carta e penna per non sprecare troppe energie nel fare calcoli a mente”.
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Guida Universitaria – Pagina 39
Simulazioni e cellulare spento
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