Il Dipartimento di Matematica della Federico II ha pubblicato il Piano Triennale di Sviluppo e Programmazione. Nel documento, che è consultabile sulla pagina internet, si traccia un bilancio di quanto è stato fatto e si delineano gli obiettivi per i prossimi tre anni relativamente alla ricerca, alla didattica e alla Terza Missione. Tra i docenti che hanno contribuito alla stesura del documento c’è Rocco Trombetti, ex Presidente del Corso di Laurea Triennale in Matematica.
Si è occupato in particolare della parte relativa alla didattica: “Continueremo sulla strada – dice – che abbiamo intrapreso, quella di aprirci ai portatori di interesse. Non si parte da zero, perché con i Coordinatori degli altri due Corsi di Laurea del Dipartimento costituimmo un Comitato di indirizzo nel quale erano rappresentati la scuola e le imprese. L’idea che è indicata nel Piano Triennale è che i nostri Corsi di Laurea siano sempre più in contatto con il mondo del lavoro”.
Nel documento sono evidenziati anche alcuni punti di debolezza e tra essi in particolare la circostanza che le carriere degli studenti sono più lunghe della media nazionale dei Corsi di Matematica. La Laurea Triennale e quella Magistrale arrivano più tardi, in sostanza. “È un problema annoso – sottolinea il prof. Trombetti – e le Commissioni di coordinamento didattico sono molto attente su questi aspetti. Per affrontare la problematica sono stati potenziati tutoraggio e orientamento. Nei prossimi tre anni bisognerà che si compiano ulteriori sforzi in questa direzione”.
Non ci saranno novità sotto il profilo dell’offerta didattica: “Resterà ancorata al Corso di Laurea Triennale in Matematica, a quello Magistrale in Matematica e a quello Magistrale in Mathematical engineering, che è in inglese. Non prevediamo di attivare altri Corsi di Laurea nel prossimo triennio”. Il Piano Triennale fa riferimento, poi, alla necessità di migliorare la conoscenza del dottorato di ricerca in Matematica e Applicazioni. “Anche lì – dice Rocco Trombetti – dobbiamo cercare di rafforzare l’attrattività. Il dottorato è molto conosciuto e pubblicizzato all’interno del Dipartimento, ma non altrettanto al di fuori. È uno sforzo che dobbiamo compiere nei prossimi anni, affinché vengano a frequentare il dottorato anche da altri Atenei italiani o dall’estero”.
Il capitolo sulla didattica del Piano Triennale propone in conclusione una sintesi molto chiara degli elementi di forza e di debolezza del Dipartimento. I primi: “Adeguato rapporto docenti/studenti che assicura una didattica di qualità; alto livello di fidelizzazione degli studenti nell’ambito del percorso (3+2), che costituisce un indicatore importante in termini di qualità dell’offerta formativa percepita dagli iscritti; giudizio positivo e alto grado di soddisfazione degli studenti”. I secondi: “Tempi di conseguimento del titolo più lunghi delle medie nazionali per alcuni Corsi di Laurea; scarsa attrattività del dottorato; scarso raccordo con il mondo del lavoro”.
Gli obiettivi: “Implementazione di una digitalizzazione delle procedure più ampia possibile; sperimentazione e implementazione di nuove metodologie e strumenti per una didattica sempre più innovativa; utilizzo mirato di finanziamenti disponibili”.
Si fa riferimento anche ai rischi del prossimo triennio che bisognerà evitare: “Declino nella qualità dell’insegnamento e nella produzione di conoscenza scientifica; inasprimento dei vincoli burocratici e difficoltà all’adeguamento da parte del personale accademico; peggioramento degli indicatori attraverso i quali il MIUR monitora l’andamento e la progressione delle carriere degli studenti”.
Fabrizio Geremicca
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Ateneapoli – n.10 – 2024 – Pagina 16