Una delle offerte didattiche più ampie del Meridione, per numerosità dei Corsi di Laurea, quella del Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale (Dicea), diretto dal prof. Francesco Pirozzi: 4 Triennali e una Quinquennale a ciclo unico. Dalla più classica e di lunga tradizione Ingegneria Civile, “legata al concepimento, progettazione e realizzazione di strutture e infrastrutture”, e Ingegneria Gestionale delle Costruzioni, che “è caratterizzata dalla maggiore presenza di contenuti di area legale ed economica, perché è rivolta alla gestione attiva dei cantieri”, a Ingegneria Edile, “concentrata sulle abitazioni e la pianificazione del territorio, con tutti gli aspetti nuovi cui prestare attenzione come il comfort, la domotica e il risparmio energetico” e alla più recente Ingegneria per l’Ambiente e il Territorio, “volta alla protezione ambientale e alla difesa dal dissesto idrogeologico”.
Poi la Magistrale a ciclo unico in Ingegneria Edile-Architettura, che “offre il vantaggio di non avere lo step intermedio e potersi poi iscrivere tanto all’albo degli Ingegneri quanto a quello degli Architetti”. Ingegneria Edile–Architettura è a numero programmato e vi si accede tramite test d’ammissione, previa compilazione della domanda di partecipazione. Per l’anno 2024-2025 i posti disponibili sono 86 destinati ai cittadini regolarmente soggiornanti in Italia e 2 riservati a cittadini extracomunitari residenti all’estero, di cui 1 riservato a cittadini cinesi aderenti al programma “Marco Polo”. Il test, della durata di 100 minuti, consiste nella soluzione di cinquanta quesiti a risposta multipla, di cui 10 di comprensione del testo, 10 di conoscenze acquisite negli studi e storia (inclusa storia dell’arte), 10 di ragionamento logico, 10 di disegno e rappresentazione, 10 di fisica e matematica.
Il massimo è di 50 punti con 1 punto per ogni risposta esatta, meno 0,25 per ogni risposta sbagliata e 0 per ogni risposta non data. La prima data è il 25 luglio e, qualora i posti sono siano occupati, la seconda sarà il 3 settembre. A queste si aggiunge la novità del 2024/2025: Civil and Environmental Engineering, in collaborazione con il Dipartimento di Strutture per l’Ingegneria e l’Architettura (Dist), prima Triennale in inglese in Ingegneria Civile nell’Italia Meridionale. Il Corso nasce per rispondere alle esigenze di aree come il Maghreb, Afghanistan, Iran, Pakistan che “stanno attuando importantissime opere civili, private e pubbliche, e necessitano di una formazione adeguata – spiega il prof. Pirozzi – Speriamo attiri numerosi studenti internazionali, ma è aperta a tutti”.
Potrebbe rappresentare un completamento della Magistrale in inglese in Transportation Engineering and Mobility e si ricollega a iniziative di internazionalizzazione come i Double Degree in Ecological Engineering in collaborazione con l’Università di Sofia, in Land and Environmental Engineering con la Life Science University di Praga, con la E.T.S. de Edificación de Madrid e l’Università di Daegu in Corea. Tutti i percorsi hanno in comune le materie di base cui si aggiungono “attività integrative di tipo seminariale tenute da docenti ed esperti delle tematiche più importanti e all’avanguardia del settore, visite sul campo e poi abbiamo i Laboratori, come quello di Strade, Ingegneria Sanitaria o Ingegneria Idraulica, cui teniamo molto e continuiamo a potenziare e ammodernare”, racconta il prof. Pirozzi.
Tutti i Corsi di Laurea si occupano delle “necessità fondamentali delle persone, come approvvigionamento idrico, trasporti e servizi della città, ma anche comfort e bellezza di abitazioni e ambiente, e in più offrono anche ottime prospettive di lavoro ancora prima della laurea. Adesso con i fondi PNRR e i bisogni delle transizioni energetiche e digitali la richiesta è aumentata vertiginosamente, ma l’aspetto più appagante è essere al servizio delle necessità delle persone”.
I corsi di Laurea
Ingegneria Civile mantiene il suo “carattere tradizionale fortemente formativo e professionalizzante – afferma il prof. Gianfranco Urciuoli, Coordinatore del Corso – Nel triennio gli studenti svolgono da subito applicazioni ed esercitazioni progettuali”. All’ultimo anno tante visite didattiche a opere di ingegneria civile sul territorio: ad esempio di recente gli studenti “hanno visitato le opere in via di realizzazione a Ischia dopo la catastrofe idrogeologica del 2017 per la ricostruzione e le azioni di contrasto a ulteriori rischi o, accompagnati dal prof. Pianese, di Costruzioni idrauliche, acquedotti e impianti idraulici”. Agli immatricolandi: “So che l’approccio iniziale può risultare difficile, ma come un ingegnere si troverà a dover progettare le opere, così lo studente deve iniziare a progettare il suo programma di studi con costanza e determinazione”.
Nuovo ordinamento per Ingegneria Edile che prevede una “maggiore e più approfondita specificità sulla sostenibilità, la transizione energetica, la rigenerazione urbana e la resistenza delle strutture ai rischi sismici e climatici – spiega la prof.ssa Carmela Gargiulo, Coordinatrice del Corso – Abbiamo risposto a un’esigenza degli studenti e alle richieste degli stakeholder, aziende, dirigenti comunali, industriali aperti ai temi sociali individuando nuovi insegnamenti”. Una domanda ‘esplosa’ negli ultimi tempi quella di ingegneri edili soprattutto nel Sud e nelle isole per “l’aumento del PIL e il cambiamento climatico. È un lavoro che dà opportunità immediate e chi ha passione per l’ingegneria edile può stare sicuro che il suo futuro andrà bene perché si ha bisogno di strutture nuove e di adattare gli edifici alle sfide della transizione ecologica ed energetica”.
“Un Corso ben ancorato alla realtà ma orientato verso un futuro magari ancora da immaginare” è Ingegneria per l’Ambiente e il Territorio per il suo Coordinatore, il prof. Massimiliano Fabbricino. È un percorso “per chi ha a cuore l’ambiente e un mondo migliore, un sognatore che però vuole acquisire gli strumenti per realizzare il cambiamento”. Per il 2024/2025 il Corso risponderà alle sollecitazioni degli studenti incrementando le attività laboratoriali e le visite sul campo e con l’istituzione di un nuovo insegnamento a scelta libera: Progettazione dei sistemici elettrici per lo sfruttamento delle energie rinnovabili. Il momento è favorevole grazie ai “PNRR, la transizione ecologica ed energetica, e lo sarà fino almeno al 2050. Il dubbio non sarà ‘cosa farò?’, piuttosto ‘quale dei lavori che mi offrono vorrò scegliere?’”.
Gli 85 posti “l’anno scorso sono stati occupati tutti. Riteniamo che sarà così anche quest’anno, sulla base delle richieste di informazioni”, afferma il prof. Francesco Polverino, Coordinatore del Corso di Laurea quinquennale in Ingegneria Edile-Architettura. Il palinsesto generale è “ben definito a livello europeo, con solo due esami a scelta, ma servono a definire un microprofilo nel settore della sostenibilità o delle strutture, e hanno un’approvazione automatica e in più c’è il calderone a cui attingere del resto del DICEA”.
Un altro vantaggio rispetto agli altri Corsi: “Siamo spalmati su cinque anni e c’è più tempo per la sedimentazione delle conoscenze. Alcuni esami sono semestrali, la maggioranza sono annuali e non abbiamo un break natalizio lungo, così da finire prima e lasciare ai ragazzi più tempo per sostenere gli esami. Abbiamo attuato, inoltre, una correzione dell’organizzazione orizzontale concedendo un intervallo maggiore tra le prove intercorso e accorpando in una esercitazione combinata i progetti di due corsi per avere un’esperienza multidisciplinare e più sintetica”. Altre modifiche riguardano l’incremento delle attività laboratoriali e di tirocinio con altri stakeholder come Lombardini 22, lo studio di ingegneria più grande d’Italia, e Napolitano Case.
Un Corso recentemente rinnovato quello in Ingegneria Gestionale delle Costruzioni, coordinato dal prof. Gianluca dell’Acqua, al quale però già si lavora al terzo anno con un cambiamento del regolamento e potenziamento degli insegnamenti a scelta: ne sono stati inseriti 4 nuovi “nativi e specifici del Corso di Laurea, cioè Economia e Sicurezza dei Cantieri, Digitalizzazione delle opere idrauliche, Gestione e sicurezza degli scavi e Analisi e Diagnostica delle Costruzioni e a Geologia per le Costruzioni è stato aggiunto un modulo GIS sui sistemi informativi geografici – spiega il prof. dell’Acqua – Poiché sono insegnamenti del nostro Corso sono perfettamente inquadrati negli orari delle lezioni e gli studenti non avranno problemi a organizzarsi”.
Obiettivo del Corso è formare il Construction Manager, figura molto richiesta, ma in Italia presente solo alla Federico II “che coniuga l’Ingegneria delle Costruzioni alle competenze manageriali e gestionali, un unicum nel panorama italiano. Insegniamo fin dal primo anno Economia e Diritto delle imprese e portiamo gli studenti in visita presso i cantieri, ad esempio sulla linea Alta velocità Napoli-Bari”. Un’ulteriore peculiarità del Corso è la possibilità di proseguire a debito zero tanto con Magistrali di area DICEA, quanto con Ingegneria Gestionale, “così gli studenti hanno il tempo di maturare una scelta più consapevole e proseguire anche in ambiti diversi”. Lo stesso vale per gli sbocchi occupazionali e la richiesta è fortissima soprattutto al Sud, perciò i futuri ingegneri “non sono costretti a emigrare e già dopo tre anni possono concretizzare il proprio sogno di costruire grandi opere”.
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Guida Universitaria – Pagina 8-9
Novità: al Dicea Ingegneria Civile parla inglese, prima Triennale in Italia Meridionale

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