Nuova organizzazione dei Tirocini Pratico-Valutativi per gli studenti di Medicina

Nuova organizzazione dei Tirocini Pratico-Valutativi (TPV) a Medicina. Dal periodo pandemico, prima con norma transitoria, adesso con il nuovo ordinamento in vigore, la Laurea in Medicina e Chirurgia è diventata abilitante grazie allo svolgimento dei tirocini durante il periodo universitario e non più post lauream. Così il laureato è già un medico chirurgo a tutti gli effetti ed è pronto a entrare nel mondo del lavoro. I TPV durano tre mesi e sono articolati in tre aree: medica, chirurgica e della medicina di base. In precedenza, si prenotavano i tre mesi di tirocinio in un solo blocco, adesso invece è possibile iscriversi a un’area per volta.
“Adesso già al secondo semestre del quinto anno si può svolgere un primo mese di tirocinio, il secondo al primo del sesto anno e l’ultimo al secondo del sesto anno, se si sono superati tutti gli esami del quarto anno – spiega Antonino Esposito, membro del Senato Accademico e del Consiglio degli Studenti – grazie al lavoro dei rappresentanti Valerio Carlo Esposito e Angelo D’Amato, ora si tiene conto del fatto che non tutti gli studenti sono allo stesso punto del percorso di laurea. Prima bisognava operare una serie di incastri, ma siamo riusciti a soddisfare le richieste degli studenti ed è più facile organizzarsi”.
Inoltre si sta strutturando un nuovo piano di studio che andrà in vigore dal 2024/2025: “Prevede la liberazione dell’ultimo semestre del sesto anno dai corsi, che finiranno in cinque anni e mezzo, così che gli studenti possano dedicarsi alla tesi e ai tirocini con più tranquillità”, afferma Esposito. Quest’ipotesi farebbe affrontare il sesto anno con molta più leggerezza, in modo che coloro i quali “non hanno portato a termine tutti gli esami, hanno il tempo per recuperarli senza dover anche frequentare i corsi; chi ha già finito può dedicarsi alla tesi e ai tirocini e laurearsi in anticipo, a maggio, e utilizzare i mesi restanti per prepararsi per il concorso nazionale di specializzazione, che è molto impegnativo e determina il futuro dello studente”.
Tra i risultati previsti: “un miglioramento del livello degli indicatori e del ranking”, ma ciò che preme ai rappresentati è “l’equilibrio della vita degli universitari”. La laurea deve essere “un momento di gioia vissuto con consapevolezza, senza sovraccarichi, corse agli esami e stress”, sottolinea Esposito.
La strada però è ancora lunga e il lavoro dei rappresentanti non si conclude qui: “Credo che queste modifiche avranno un impatto molto positivo, ma il problema delle Lauree a ciclo unico è che bisogna monitorare bene lo sviluppo dei provvedimenti, perché i risultati si vedono dopo 6 anni”, spiega. “Vogliamo mantenere una qualità alta degli insegnamenti, ma non portare gli studenti a vivere male l’università. Devono avere la consapevolezza che lo studio e l’impegno ripagano”. Conclude: “Molti esami ‘scoglio’ sono migliorati, ma non basta. Bisogna continuare a lavorare per essere medici sempre migliori!”.
Eleonora Mele

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Ateneapoli – n.10 – 2024 – Pagina 22

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