Per la prima volta nei suoi 60 anni di vita, AIRC decide di finanziare borse di studio per studenti pre-laurea per incentivare l’interesse dei più giovani nei confronti della ricerca in ambito oncologico. A questo scopo è nato AIRC4Youth, iniziativa germogliata nell’ambito di AIRCampus, progetto più grande e di lunga durata nato nel 2016 e dedicato agli studenti universitari e incentrato sull’organizzazione di seminari tenuti da ricercatori, divulgatori scientifici e giornalisti – la Federico II, entrata nel 2017, è l’Ateneo più attivo tra gli altri.
E AIRC4Youth segna anche una sorta di svolta nella storia dell’Associazione che si occupa di tumori: “da un po’ di tempo c’era l’idea di andare oltre la divulgazione e passare alla formazione vera e propria”, spiega la prof.ssa Francesca Carlomagno, docente di Patologia generale al Dipartimento di Medicina molecolare e Biotecnologie mediche e coordinatrice di AIRCampus alla Federico II nonché membro del Comitato tecnico-scientifico e ricercatrice da decenni di AIRC.
Poi entra nel merito dell’iniziativa: “il bando AIRC4Youth consiste nel chiedere a ricercatori affidatari di un fondo AIRC nei vari Atenei dove si svolge AIRCmapus, dunque anche e soprattutto la Federico II, di dare disponibilità ad accogliere uno studente per fargli svolgere un tirocinio finalizzato alla tesi di laurea. Ogni laboratorio propone una linea di ricerca (tutte verranno presentate il 28 maggio, durante il Thesis Day, online) e ogni studente può selezionare quella che più lo interessa. Deve verificarsi un matrimonio tra le due parti, in un certo senso, e in un secondo momento inizia il percorso vero e proprio, che dura dai 6 ai 18 mesi di formazione.
Dovessero esserci più candidati per ogni laboratorio, sarà il laboratorio stesso a valutare chi avrà le migliori attitudini per il progetto di ricerca. Il tirocinio dovrebbe iniziare a settembre, per qualcuno si concluderà in primavera, per qualcun altro l’anno prossimo”.
Gli studenti destinatari sono quelli dell’intera area biomedica, dove sono presenti laboratori finanziati da AIRC. “Al termine dell’esperienza, gli studenti interessati potranno concorrere all’assegnazione di un premio nazionale (5.000 euro) alla miglior tesi, erogato al fine di promuovere la crescita professionale dei neolaureati avvicinandoli alla ricerca oncologica e utile per partecipare ad almeno un meeting scientifico inerente alla sua attività di ricerca”. L’importanza dell’iniziativa, che vuole essere un incentivo, lo sottolinea Carlomagno in una battuta: “solo attraverso l’avanzamento delle conoscenze possiamo superare certi crisi, che a volte sono acute come nel caso del Covid, altre croniche come per i tumori.
Purtroppo sempre più ragazzi non sono attratti dalla carriera scientifica e accademica, tanto per gli scarsi riconoscimenti che per il precariato. I più motivati vanno all’estero”. Tra i tanti laboratori che rientrano nell’iniziativa c’è anche quello della docente, che da anni si occupa di individuare nuove terapie per i tumori della tiroide e del polmone, ma studia anche il ruolo del ferro nel regolare la proliferazione e la morte cellulare, e come questo può essere importante nel determinare l’insorgenza e l’avanzamento della malattia neoplastica. Questa la linea di ricerca di Carlomagno per AIRC4Youth: “testare un farmaco che abbiamo individuato grazie a una collaborazione con un ricercatore americano che si occupa di medicinal chemistry.
Ha disegnato un farmaco che bersaglia specificamente una proteina che è iperattiva in alcune forme di leucemia mieloide acuta – una malattia terribile, da cui difficilmente si guarisce se non con terapie molto aggressive, lunghe e troppo tossiche, soprattutto perché colpisce gli anziani. Questa terapia a bersaglio mirato che stiamo studiando va in direzione opposta. Abbiamo dati preliminari buoni e funziona bene. Ad oggi siamo in una fase preclinica e vorremmo espanderla a sistemi in vivo”.
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Ateneapoli – n. 9 – 2025 – Pagina 25