Un punto di raccolta per indumenti usati: iniziativa solidale e sostenibile al Demi

Nuova iniziativa solidale e sostenibile al Dipartimento di Economia, Management e Istituzioni (Demi), diretto dalla prof.ssa Adele Caldarelli, docente di Economia aziendale. Il 31 ottobre, nell’ambito delle attività di Terza missione, è stato inaugurato un nuovo punto di raccolta per indumenti usati presso il complesso di Monte Sant’Angelo, in collaborazione con Ambiente Solidale, cooperativa sociale, che opera da anni in Campania ed è stata fondata con l’obiettivo di promuovere il riciclo, la sostenibilità e l’inclusione sociale attraverso la gestione responsabile dei rifiuti e delle risorse. Una realtà che si è distinta per il suo impegno nell’inserimento nel mondo del lavoro di persone fragili e in progetti di economia circolare e per il sostegno a persone svantaggiate.
L’idea è venuta in primis “pensando alla popolazione enorme di Monte Sant’Angelo e l’impatto che un’iniziativa del genere su questa scala possa avere”, racconta il prof. Mauro Sciarelli, Coordinatore del Corso di Laurea in Economia Aziendale. Nel nuovo cassonetto del campus si possono lasciare “indumenti usati, borse, scarpe, cinture e tessuti di vario tipo, in buono stato e puliti, poiché il recupero dei materiali di qualità consente di prolungare il ciclo di vita dei prodotti e di valorizzarli attraverso il riuso o il riciclo”.
Sono tre gli ambiti di impatto. Il primo è il sociale perché il progetto “supporta l’inclusione sociale e lavorativa di persone svantaggiate che partecipano attivamente al processo di raccolta, selezione e valorizzazione degli indumenti” e perché parte degli indumenti è “destinata a programmi di solidarietà, offrendo supporto a famiglie in difficoltà”. Poi l’economico, poiché riuso e riciclo degli indumenti creano “un circuito economico sostenibile, in cui gli abiti usati vengono rigenerati e poi riusati. Quando poi vengono smaltiti si recuperano le materie prime e seconde fino al 95%, si riduce la necessità di risorse vergini e si favorisce un’economia circolare, come ci ha spiegato Antonio Capece, presidente di Ambiente solidale”, racconta il prof. Sciarelli. Terzo ma non ultimo l’ambientale, grazie alla “riduzione del volume di rifiuti tessili destinati alle discariche e dell’impatto ambientale associato alla produzione di nuovi capi nell’ambito del settore moda”.
I tecnici di Ambiente Solidale e quelli del Demi sono direttamente coinvolti nell’iniziativa, per “uno sviluppo più sostenibile e inclusivo e la sensibilizzazione delle nuove generazioni sulle tematiche sociali e ambientali”.
Eleonora Mele
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Ateneapoli – n.18 – 2024 – Pagina 16

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