Dopo le competenze linguistiche in inglese e francese, ora anche la certificazione per quelle informatiche. L’Università Parthenope lancia un nuovo bando per gli Open Badge, un attestato digitale che segue uno standard internazionale per la valorizzazione delle soft e hard skills degli studenti. “Con l’obiettivo di rispondere alle linee guida dell’Unione Europea, che promuovono l’adozione delle microcredenziali nei sistemi formativi dei Paesi membri, l’Ateneo ha deciso di adottare gli Open Badge come strumento per facilitare la certificazione di competenze specifiche.
Questo percorso, avviato a fine 2023 e sviluppato per tutto il 2024, rappresenta un passo importante verso l’innovazione”, reitera il prof. Enrico Marchetti, Prorettore alla Didattica. Il bando, aperto dal 15 gennaio, sarà, come il precedente, valido fino al 3 marzo. “Questo metodo cerca di ottimizzare il tempo e le modalità con cui le domande vengono raccolte, in modo che gli uffici possano gestire meglio l’erogazione dei badge e completare il processo in maniera fluida”. Il procedimento per la richiesta è esattamente lo stesso: “Lo studente dovrà compilare la domanda online tramite l’area riservata del nostro portale Esse3. Sarà sufficiente dimostrare di aver superato l’esame di abilità informatiche previsto dal proprio Corso di Studi e versare solo un contributo di 16 euro per la marca da bollo.
Il badge sarà costituto nel medesimo modo: una parte grafica e metadati che indicano la competenza acquisita, il metodo di verifica, l’ente erogatore e l’identità del destinatario, includendo anche dettagli su modalità di apprendimento, attività svolte e verifica”. La differenza riguarderà soltanto il numero di crediti formativi. “Per le competenze informatiche, diversamente da quelle linguistiche, si riconosceranno fino a 3 crediti, ovvero il livello minimo comune a tutti”.
Perché uno studente dovrebbe richiederli? “Perché le microcredenziali sono immediatamente spendibili, moderne e utili per incrementare la visibilità delle competenze. Gli Open Badge, infatti, permettono di costruire un portfolio digitale che certifica in modo dettagliato le varie tappe del proprio percorso di expertise; possono essere facilmente integrati nel Curriculum elettronico e condivisi su piattaforme come LinkedIn o altri social networks, aumentando l’attrattività del profilo professionale. Le aziende, alla ricerca di personale con requisiti specifici, possono così attuare una verifica in modo rapido e affidabile”.
Un progetto in continua espansione
L’Ateneo non si ferma qui. Si sta già lavorando per l’introduzione di nuovi Open Badge per i corsi di perfezionamento universitario, come il CLab (Contaminantion Lab UniParhtenope, percorso di accompagnamento e formazione alla cultura d’impresa e all’imprenditorialità) e il FinTech Lab (laboratorio di alta formazione per lo studio e l’applicazione delle nuove tecnologie nel settore finanziario).
“L’obiettivo è ampliare progressivamente l’offerta, allineandoci alle richieste di un mercato del lavoro sempre più orientato alla certificazione di competenze specifiche”, conclude il prof. Marchetti.
Un ulteriore passo avanti, quindi, per un’Università che punta all’innovazione e al potenziamento del talento dei propri studenti, proiettandoli verso un futuro ricco di opportunità.
Giovanna Forino
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Ateneapoli – n. 1 – 2025 – Pagina 33