“Entrare nella Scuola è stato un privilegio”

Scuola Superiore Meridionale: il racconto di due allieve in procinto di completare il percorso formativo

Se tanti studenti delle scuole superiori stanno compilando le domande per partecipare al concorso per l’ammissione ai Corsi Ordinari della Scuola Superiore Meridionale (SSM) nella speranza di rientrare nei 50 posti disponibili, nel frattempo ci sono allievi che quel percorso l’hanno iniziato anni fa e, entro diversi mesi, si apprestano anche a concluderlo. Tra questi ci sono Renata Adinolfi e Marialaura D’Aniello, 24 anni entrambe, afferenti all’area di ‘Testi, tradizioni e culture del libro. Studi italiani e romanzi’ e studentesse di Filologia moderna alla Federico II.
Tra i possibili argomenti della tesi e il futuro professionale, le due allieve hanno raccontato della propria esperienza alla Scuola, dove la crescita avviene a livello accademico e umano. “Per me – dice Renata – entrare nella Scuola è stato un privilegio immenso, e tra l’altro l’ho scoperta per caso dopo il diploma, tentando senza troppe speranze. Ad oggi, mi ritengo davvero fortunata, anche per le tantissime amicizie fatte”.
La ventiquattrenne, che alla Federico II si laureerà con la prof.ssa Laura Minervini su “un’edizione critica di un testo del tardo Trecento di Carlo II d’Angiò Re di Napoli, riguardo alla conquista della Terra Santa, all’epoca appena perduta dai popoli cristiani”, ha trovato l’esperienza alla Meridionale “molto formativa, perché abbiamo avuto la possibilità di seguire assieme a meno di otto persone, con professori eccellenti che hanno potuto impostare le lezioni diversamente, creando più dialogo”.
Una grande differenza con Lettere, dove “è capitato anche di seguire un solo insegnamento in 200”. E infatti, sul reputare una fortuna l’incontro con la Meridionale, aggiunge: “nella mia scelta di laurearmi in Filologia romanza sia alla Triennale che alla Magistrale (Federico II) ha influito tantissimo, perché ho ricevuto input maggiori e accurati, ho avuto idee più chiare degli argomenti. E grande influenza la sta avendo anche sull’idea che ho di provare a proseguire con un dottorato, non appena concluderò questo percorso”.
Su quale sia il ‘quid’ in più che la SSM offrirebbe a chi la frequenta, Marialaura non ha dubbi: “garantisce un approccio molto più pratico, consente di entrare nel merito del mestiere del filologo, perché prevede che ci siano esperienze pratiche come laboratori partecipativi, seminari in cui si è chiamati a intervenire”.
E come la collega, aggiunge: “classi piccole e rapporto diretto con i docenti permettono di crescere molto dal punto di vista critico”. La formazione è decisamente più completa ed eclettica:la Scuola ci ha insegnato come si fa ricerca”.
Insegnamento che l’allieva proverà a mettere in pratica anche nel lavoro di tesi in Codicologia e Paleografia, con il prof. Marco Cursi. Il tema è ancora da scegliere: “sto valutando se fare uno studio di alcuni manoscritti del Fondo della Biblioteca Nazionale di Napoli oppure se occuparmi delle scriventi femminili del XV secolo e della relativa analisi paleografica”. In attesa di conoscere meglio il futuro – “mi piacerebbe continuare a fare ricerca, così come non mi dispiacerebbe insegnare nelle scuole” – Marialaura ricorda le parole di alcuni Maestri che le hanno fornito “pensieri guida”, così li definisce, nell’ormai lontano 2019, quando è cominciata l’avventura alla Meridionale.
Nel primo incontro con noi allievi, il prof. Andrea Mazzucchi ci invitò a prendere lo studio con entusiasmo provando a seguire più corsi possibili. Per me fu un grande stimolo”.
E altrettanto stimolanti furono le parole di un altro docente, Andrea Graziosi: “Spesso lo incontravamo nei corridoi e una volta, nel chiederci come stessimo, ci spinse a vivere la nostra fortuna non come chiusura verso l’esterno, ma come fonte di arricchimento verso tutti i colleghi della Federico II, per creare una comunità”.
Claudio Tranchino

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Ateneapoli – n.10 – 2024 – Pagina 11

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