Teresa: “l’ansia e l’impegno richiesto sono alti”

Teresa: “l’ansia e l’impegno richiesto sono alti”

Tre anni fa, dopo essersi iscritta alla Triennale in Matematica, per puro caso ha trovato su internet la Scuola Superiore Meridionale. Senza troppe aspettative ha provato il test per allievi ordinari nell’area Mathematical and physical sciences for advanced materials and technologies. Risultato: Teresa Pacelli, 21 anni, da allora sta portando avanti il doppio percorso. Non senza difficoltà, che la studentessa non nasconde affatto.
A partire dal peso di dover rispettare scadenze e media voti: “Durante i mesi di settembre e ottobre, entro i quali dobbiamo dare tutti gli esami e portare a casa una media del 27, l’ansia e l’impegno richiesto sono alti. Mi è capitato di accettare un 24 pur potendo aspirare ad un voto più alto, perché rifiutare avrebbe intaccato tutta l’organizzazione successiva”.

Tra il serio e il faceto, ammette: “A volte ho pensato chi me lo fa fare. È dura e i giorni di down sono stati parecchi”. Non solo. Alle ovvie difficoltà didattiche si aggiungono pure quelle logistiche nell’organizzazione della quotidianità: “La nostra residenza è a Piazza Borsa. Da lì, dobbiamo prendere un bus che impiega circa 40 minuti per arrivare a Monte Sant’Angelo, sede della Federico II e dove alcuni professori della Scuola tengono le lezioni; mentre altre, ancora della Meridionale, hanno luogo nella sede di San Marcellino. Andare avanti e indietro sottrae non poco tempo allo studio”.

A spingere Teresa a resistere nel portare avanti entrambi i cammini, il rapporto diretto con docenti di alto livello, il legame con i colleghi, lezioni molto stimolanti. “Mi sto trovando comunque bene. I corsi sono sempre molto interessanti. Ne ricordo uno in particolare, frequentato l’anno scorso, Teorie di geometrica della misura. Talmente avanzato che non abbiamo capito tutto, tuttavia lo stimolo è stato alto, sembravano lezioni di dottorato. Abbiamo studiato cose che uno studente di una Triennale non incontra durante il percorso”. Sui professori, solo parole al miele: “Sono davvero bravi, sia alla Federico II che alla Scuola. È proprio questo il mio attuale obiettivo: non ho idee sul mio futuro professionale, quindi mi godo il livello dei docenti, i contenuti che ci trasmettono. Avere un rapporto diretto, inoltre, ci consente di essere coinvolti in prima persona in tante iniziative di rilievo”.
E come altri colleghi sulle note positive dell’esperienza alla Meridionale, la 21enne non esita a citare “la compagnia e il vivere assieme”. Perché, “oltre a dare tanta forza nei momenti difficili, consente di creare legami davvero molto forti. Teresa, infine, si congeda con una battuta. “Il momento più bello? Sicuramente la fine del semestre. Si tira un gran sospiro di sollievo”.

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