Iniziativa del Corso di Laurea in Scienze Gastronomiche Mediterranee.
“Tutti meritiamo un cibo sano e di qualità”, sottolinea il prof. Sacchi, Coordinatore del Corso di Laurea
Cento pasti al mese, tutti preparati e distribuiti nella stessa giornata, per i fruitori delle mense del Convento di Sant’Antonio, a Portici, e della Chiesa Santa Maria del Pilar, ad Ercolano. È l’iniziativa promossa dal Corso di Laurea in Scienze Gastronomiche Mediterranee del Dipartimento di Agraria della Federico II, che è stata presentata alla stampa il 15 settembre a Portici. “Il progetto – ha detto il prof. Raffaele Sacchi, Coordinatore del Corso di Laurea – parte con l’intento di dare a studenti e territorio un esperimento di cucina solidale con una forte base culturale e di fornire informazioni sulla corretta alimentazione, sulla cucina mediterranea, sulla riduzione degli sprechi. Vogliamo produrre ricette semplici e capaci di dare benessere per un pasto completo ed equilibrato.
Chi vive situazioni di disagio o di povertà ha diritto di mangiare bene ed in maniera sana come chiunque altro. Tutti meritiamo un cibo sano e di qualità”. Quale sarà il menù dei pasti che saranno preparati ad Agraria per le due mense? “È in fase di definizione il calendario della preparazione e distribuzione dei pasti. Abbiamo stilato una decina di menù stagionali. In base a questo schema passeremo alla progettazione di dettaglio per i prossimi sei mesi”.
In cucina studenti e chef
I cuochi che lavoreranno nella cucina del Dipartimento saranno gli studenti e gli chef Ludovico D’Urso, Giuseppe Sorrentino e Antonio Esposito, dell’associazione provinciale Cuochi Napoli, con la quale l’Ateneo ha stipulato un protocollo d’intesa. “Sono bravi – garantisce il prof. Sacchi – ed hanno esperienza di lavoro anche in situazioni complicate. Sono abilissimi, per esempio, nel montare cucine da campo laddove ci siano contesti di emergenza. Trasferiranno ai nostri studenti la capacità di gestire una cucina con igiene, qualità e competenza”. Va avanti: “Partiamo con numeri limitati perché si tratta di un esperimento. In futuro vorremmo ampliare l’offerta preparando nel corso dei mesi un maggior numero di pasti per le due mense degli enti religiosi e, magari, estendendo l’attività ad altre mense collettive, ad istituti alberghieri e ad altre realtà presenti sul territorio”.
Un aspetto da non sottovalutare del progetto, puntualizza il docente, è quello dell‘etichettatura dei pasti: “Abbiamo la strumentazione per confezionare le vaschette termosaldate ed etichettarle a norma di legge e diamo informazioni sugli ingredienti, sui valori nutrizionali e sulle modalità di corretto smaltimento dei contenitori. La sostenibilità ambientale è il filo rosso che accomuna le diverse fasi dell’iniziativa, dalla scelta dei prodotti il più possibile a chilometro zero e legata al ciclo delle stagioni fino, appunto, allo smaltimento delle vaschette nelle quali i pasti sono trasportati”.
Dieta mediterranea, cibi salutari
La cucina preparerà per le mense piatti che si ispireranno alla cucina mediterranea. La quale, ha detto il 15 settembre il prof. Danilo Ercolini, Direttore del Dipartimento di Agraria, “è qualcosa che richiede conoscenze, competenze riguardo alle materie prime, studio. I nostri pasti per i bisognosi saranno accompagnati da messaggi sulla sana alimentazione, sulla dieta mediterranea, sui cibi salutari, sulla filiera corta, sulla cucina senza sprechi. Si tratta, in sostanza, di una operazione solidale e di impegno sociale e di diffusione di una cultura di sana alimentazione. Speriamo funzioni e si possa irrobustire fino al punto di preparare 100 pasti a settimana”. Il progetto, ha sottolineato poi il docente, “si incardina in una serie di iniziative attraverso le quali Agraria si apre all’esterno. È nella nostra vocazione per il tipo di competenze che abbiamo. In questo caso rispondiamo ad un bisogno facendo la cucina solidale”.
Si chiama Terza Missione e non poteva mancare, dunque, nel giorno della presentazione del progetto, il professore Antonio Pescapè, che è appunto il delegato di Ateneo in relazione a tale settore. “Questa – ha commentato – è una delle attività che consentono al nostro Ateneo di avere un impatto positivo al di fuori dell’ambito accademico.
La genesi di iniziative come questa è molto complessa perché bisogna mettere in piedi progetti che, partendo da didattica e ricerca e collegandosi con le realtà del territorio, provano a dare una risposta ad esso. Agraria d’altronde è indissolubilmente legata a Portici e quel che stiamo raccontando oggi non è il frutto di un caso ma della circostanza che da sempre operiamo qui. C’è un rapporto simbiotico tra Agraria, Portici ed Ercolano e tale rapporto ha facilitato l’ascolto delle esigenze e dei bisogni ai quali il Corso di Laurea in Scienze Gastronomiche, con il progetto della cucina solidale, prova a dare una risposta. Le cose non si fanno per qualcuno, ma con qualcuno. Riescono se si intercettano i bisogni attraverso l’ascolto e l’apertura”.
Numerose le realtà aziendali le quali hanno raccolto l’appello di Agraria ed hanno dato un contributo affinché prendesse forma l’iniziativa di cucinare i pasti per le mense. Fornitori di vari prodotti. Tra essi, il 15 settembre, era presente nella sede di Scienze Gastronomiche Maria Vittoria Casolaro, responsabile della divisione eventi della Fratelli Casolaro. “Ci hanno proposto di dare una mano – ha raccontato ad Ateneapoli – ed abbiamo fornito un po’ di materiale per la cottura ed il trasporto in sicurezza dei pasti. Per noi è una opportunità di contribuire ad una iniziativa molto bella ed importante”.
Fabrizio Geremicca